Sul finire del XVII secolo Bernard Le Bovier de Fontenelle attraverso la stesura del testo Querelles des Anciens et des Modernes (Digressione degli antichi e moderni) delinea una nuova concezione del progresso, distaccandosi dalla tradizione che tendeva a valorizzare il passato e gli antichi.
Fontenelle infatti sostiene che il progresso dell’umanità sia senza fine e non ripete uno schema circolare ripetitivo.
Questa concezione si basa sulla costanza della natura umana: egli infatti dimostra come la natura umana e l’intelligenza della specie non muta nel tempo, dunque sarebbe fuori luogo pensare che gli antichi siano stati più intelligenti di noi o meno, la differenza risiede solo negli strumenti.
La fortuna dell’uomo moderno consiste nel poter usare a proprio vantaggio le scoperte già raggiunte per poterne raggiungere nuove, dunque portando l’umanità ad un progresso continuo che la elevi rispetto all’antichità.
Nessun commento:
Posta un commento