venerdì 27 marzo 2020

Mitologia step_#04

La mitologia greca vanta di una vasta raccolta di miti, questi hanno la precisa funzione di rendere assoluti determinati concetti etici affiancandoli alle figure degli dei e delle dee per dar loro una credibilità e dunque una funzione sociale e educativa.
In questo articolo passeremo in rassegna due miti che rappresentano profondamente il concetto di progresso e lo intrecciano all'etica e alla morale.
Risulta fondamentale narrare la vicenda di Prometeo per intraprendere questo percorso; Prometeo viene identificato come il titano amico del genere umano, simbolo della ribellione e della volontà di riscatto dell'uomo.
Il mito di Prometeo si basa sull'opposizione della figura di questo titano e di Zeus: egli infatti mancò di rispetto a Zeus, rubando ad Atena l'intelligenza e la memoria(doti non destinate all'uomo riposte in uno scrigno) e donandole all'uomo senza rispettare il volere di Zeus.
Zeus credeva infatti che queste doti fossero pericolose nelle mai dell'uomo, il quale sarebbe stato troppo potente e capace. Egli decise, in seguito ad un altro inganno organizzato da Prometeo, di lanciare una maledizione alla specie umana privandoli del fuoco.
Prometeo riuscì a rubare il fuoco e donarlo nuovamente agli uomini e Zeus organizzò un un nuovo inganno contro di lui: decise di donare come sposa a suo fratello Pandora ma nel momento in cui Prometeo raccomandò Epimeteo di non accettare doni da Zeus, questo decise di infliggere una punizione al titano irrispettoso.
Decise infatti di farlo incatenare nudo, nella zona più alta e più esposta alle intemperie, gli venne conficcata una colonna nel corpo e venne poi inviata un'aquila perché gli squarciasse l petto e dilaniasse il fegato, che gli ricresceva durante la notte, giurando di non staccare mai Prometeo dalla roccia. Epimeteo distrutto dalla scelta di Zeus decise di consolarsi prendendo in sposa Pandora la quale aprì il vaso donatole da Zeus e liberando tutti i mali che potessero tormentare l'uomo: la fatica, la malattia, la vecchiaia, la pazzia, la passione e la morte, lasciando solo alla speranza il compito di risollevare gli uomini dalle loro perenni sofferenze.
Il mito ci mostra come l'arguzia dell'uomo e la sua curiosità siano spesso pericolose e che il progresso tanto ricercato in questo caso da Prometeo venga poi punito con sofferenza e mali per l'essere umano.
Un altro mito che ci mostra come non sempre il progresso porta beneficio è quello di Dedalo.
Dedalo fu rinchiuso nel labirinto da lui costruito con suo figlio Icaro, egli per scappare costruì delle ali con delle piume di uccello e legate dalla cera raccomandando al figlio di volare a mezz'aria in modo tale da non  danneggiare le ali e da non fare sciogliere la cera dal sole.
Durante il volo Icaro volò troppo in alto non rispettando le indicazioni del padre, la cera si sciolse e egli cadde e morì nel mare.
In questo mito il "volare troppo in alto" può simboleggiare l'avidità di sapere dell'uomo che lo spinge a ricercare un progresso infinito senza poi saperlo realmente gestire. La struttura creata da Dedalo infatti viene concepita come una creazione per permettere al figlio di scappare ma, gestita male e con presunzione, finisce per ritorcersi contro l'uomo e farlo morire rendendo vano tutto lo sforzo.
Da questi due miti è chiara la volontà di rendere gli uomini consci dei propri limiti e invitarli a renderli consapevoli e responsabili nella loro volontà di progredire.
La punizione di Prometeo
Dedalo e Icaro



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