giovedì 30 aprile 2020

Platone step_#08

«Grosso modo la legge dice che nelle disgrazie la cosa migliore è stare il più possibile calmi e non agitarsi, perché il bene e il male di questi eventi non è chiaro e chi li sopporta di malanimo non ne ricava alcun miglioramento per l’avvenire; inoltre nessuna [604c] delle cose umane è degna di essere presa troppo sul serio e il dolore ostacola ciò che in questi casi deve soccorrerci al più presto». «A che cosa alludi?», domandò.

«Alla capacità di riflettere sull’accaduto», risposi, «e di adattare, come in un tiro di dadi, la propria condizione alla casualità degli eventi, a seconda della scelta che la ragione indica come la migliore; e se abbiamo ricevuto un colpo, non dobbiamo passare il tempo a gridare come fanciulli, tenendo con la mano la parte colpita, bensì abituare sempre l’anima a guarire e raddrizzare il più presto possibile [604d] la parte caduta a malata, eliminando il piagnisteo con la medicina».
-Platone(Repubblica)

Nell’antichità e nel tempo di Platone il concetto di progresso storico della società non era diffuso, era solito infatti volgere uno sguardo al passato in quanto si aveva una percezione ciclica della storia secondo la quale un evento poteva realizzarsi solo se era già avvenuto nel passato.
Secondo questa concezione un evento mai realizzato non avrebbe potuto mai esprimersi, dimostrando una diffidenza verso cambiamento e il progresso della società. L’unico progresso ammesso era quello interno del ciclo e quello personale dell’individuo.
In questo passo della Repubblica Platone si focalizza sulla crescita personale dell’individuo dimostrando come reagire al dolore e alle disgrazie della vita, senza farsi abbattere e crescendo costruttivamente grazie a queste.



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